Perché fare volontariato?

Per volersi bene. Chi dedica parte del proprio tempo agli altri ottiene dei benefici che sono superiori a quelli ottenuti dalla persona a cui sono rivolti.

“Ci vuole un fisico bestiale” perché richiede tempo, energia fisica, forte motivazione e una struttura che ti appoggi. Questi elementi discriminano coloro che lo fanno per esibizione e quelli che credono fortemente in quello che fanno. Gli esibizionisti mollano quasi subito perché le loro motivazioni nascono dalla testa e non dal cuore e al primo inciampo perdono quella spinta che ti aiuta nei momenti difficili.
Sia chiaro che tutti hanno diritto di provare, ma l’entusiasmo dell’emotività si esaurisce presto e spesso causa danni nell’organizzazione che ti ospita.

Ma perché fare volontariato, si diceva?

L’azione viene svolta senza una ricompensa economica e non è legato a schemi e convenienze, ma si traggono vantaggi psicologici in quanto migliorano i rapporti con gli altri, aumenta il giro delle conoscenze, favorisce l’estroversione, accresce l’autostima e l’immagine che gli altri hanno di noi. Ci si sente parte integrante di un progetto e di un complesso di rapporti umani che si potenziano con la partecipazione.

Il volontario, con la sua azione soddisfa tre codici simbolici che danno un senso e una forma all’agire e permeano i rapporti interpersonali producendone uno scambio che arricchisce la personalità:

IL DONO: egli offre agli altri, presenza fisica, valori, ideali che legano i soggetti nel tempo.

LA RECIPROCITÀ: condizione che “obbliga” le parti ad un vincolo di interdipendenza, a restituire ciò che si è ricevuto.

LA FIDUCIA: un atto di fede basato sulla reciproca lealtà, quando si deve lavorare con persone che non conosci, ma di cui ne condividi gli ideali. E’ un legame che può esporre a delusioni, ma proprio per questo responsabilizza a dare il meglio di se in nome di un progetto superiore.
Ricerche cliniche su chi opera in favore degli altri ha evidenziato risultati sorprendenti: Maggiore salute fisica e capacità di sopportare lo stress psichico.
Tendenza al buonumore e positiva percezione della qualità della propria vita
Minore incidenza di malattie cardio – vascolari e riduzione degli effetti collaterali e dei fattori di rischio.

Controllo della depressione con riduzione dell’uso di farmaci specifici Effetti protettivi nei confronti del diabete e delle malattie del metabolismo più facilmente controllabili con farmaci.

E allora cosa aspettate? Datevi una mossa. Ne trarrete un beneficio impensabile.
Parola di volontario medico in Africa e Romania da 12 anni.