Blog & News dello Studio Dr.Pianella Odontoiatra.

In questa pagina potrai trovare tutte le News e gli Articoli del Blog scritti dal Dr. Maurizio Pianella.

Paola Fasano RECENSISCE Il Dott. Pianella

 

I denti. Che mal di testa!

 

Molti anni fa, ho seguito un seminario di yoga, così conosco un signore, tipo silenzioso, leggeva molto. Mi dice che fa il dentista. Io non amo i dentisti, certamente a causa di qualche esperienza negativa.

Mi chiamo Maurizio Pianella, dice, faccio il dentista e il mio lavoro mi piace molto. Non puoi immaginare la soddisfazione di aiutare i pazienti a guarire, a masticare meglio, ad avere un bel sorriso.

Tempo dopo, mi sveglio una mattina con un gran mal di denti. Mi dico che è il caso di provare il dentista yogico. Mi riceve con amabilità. Mi fa sedere sulla poltrona, si muove con calma. Osservo gli attrezzi, respiro l’odore di disinfettante. Ci siamo, penso, adesso comincia la tortura.

Vediamo, dice, mentre mi infila uno specchietto in bocca. Mi raccomando, se faccio male, grida adagio! Quella battuta non l’ho mai dimenticata.

Il dottor Pianella è un ottimo dentista. Come lo so?

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Un uomo che in passato ha sbagliato, ma poi ha pagato!

 

La vita non sarà mai perfetta,

ci saranno sempre difficoltà e ostacoli da superare, ma questo non significa che non possiate ottenere ciò che desiderate. Non impeditevi di seguire i vostri sogni solo perchè potrebbero essere difficili da realizzare.

Ogni cosa nella vita presenta delle difficoltà.

Tra tutte le imperfezioni e i rumori, potrete trovare l’opportunità di migliorare le cose e di abbracciare la felicità e la gioia. Le cose possono essere fantastiche senza essere perfette. Lasciate che i vostri sogni vi diano energia.

Continuate a crescere.

Quando realizzerete i vostri sogni, vi renderete conto che ne è valsa la pena.

Edoardo Costa

Riusciranno i nostri eroi a ritrovare la loro fiducia misteriosamente scomparsa in Africa?

E si, perchè se tu parti con tutte le buone intenzioni per migliorare le condizioni sanitarie di un paese, ma, a causa di inefficienze, ostruzionismo incomprensibile (o peloso!), e indolente collaborazione, ti ritrovi come il criceto nella ruota, a girare a vuoto, la fiducia vacilla.
SMOM, la nostra piccola-grande associazione,è nata nel 2004 da un gruppo di “ragazzi” di diversa estrazione politica, sociale, culturale, per lo più odontoiatri, ma non solo, stanchi di non poter concretizzare le tante brillanti idee che circolavano nell’ambito del volontariato. Tutti con un obiettivo: migliorare il mondo, ma anche noi stessi. Eravamo (e siamo tuttora), dei visionari con l’idea di lasciare un segno.
Trascinati dall’entusiasmo del Dott. Pino la Corte (nostro deus ex machina), ci siamo chiesti dove poter convogliare le nostre energie di piccoli rivoluzionari dell’odontoiatria. Individuati ambulatori dismessi o non più efficienti in aree del mondo in cui l’assistenza odontoiatrica era assente o quasi, per oltre 10 anni abbiamo raggiunto aree lontane dalla civiltà in paesi in via di sviluppo quali, Belize, Perù, Vietnam, Romania, Uganda, Kenia India. Ognuno di noi si giocava le ferie estive, ma anche quelle Natalizie e Pasquali, pagando di tasca propria, lontano da casa, con i buoni uffici della famiglia che riteneva il gesto altruistico, un motivo di orgoglio. Esperienze straordinarie dal punto di vista umano, ciascuna irripetibile per intensità, calore e vibrazioni dell’anima. ma, restava sempre un retrogusto di insoddisfazione, perchè nei vari luoghi, nessuna delle figure locali, era in grado di continuare il nostro lavoro nei restanti mesi che li separavano da un nostro ritorno. Rimanevano in essere in Benin il centro di formazione al lavoro, anche per persone disabili, retto da personale religioso italiano, e la nave ospedale che forniva assistenza odontoiatrica e medica sulle coste del Madagascar e dintorni. Entrambi questi progetti seguiti dal dott. Mario Rosati il quale per sovvenzionarli, di tanto in tanto si trasforma in attore (che s’ha da fà pè campà!).
Ma osservanti del detto: “se vuoi aiutare qualcuno, non dargli il pesce, ma insegnagli a pescare”, abbiamo cambiato politica. Cosa serviva a questi paesi in via di sviluppo per risolvere il problema della carenza (colpevole?) di dentisti?  Introdurre nelle loro Università, corsi per terapisti dentali da poter dislocare successivamente nei vari presidi sanitari del loro territorio. Sviluppata una analisi del problema ci rendemmo conto che in Burundi erano presenti 10 dentisti per 10 milioni di abitanti, mentre in Repubblica Centrafricana erano 6 i dentisti per 4 milioni e mezzo di abitanti. Preso contatto con le istituzioni locali circa 7 anni fà abbiamo già diplomato 35 terapisti dentali in Burundi, e attualmente continua il nostro intervento fornendo insegnanti qualificati, libri di testo, presenza  tutoriale e ultimamente abbiamo realizzato il primo congresso odontoiatrico in Africa.
Diverso è il discorso che riguarda la Repubblica Centrafricana, dove pare che L’Università del paese, dopo aver accettato la nostra offerta di aiuto, tenda a bloccare la nostra attività con motivazioni pretestuose e sinceramente incomprensibili. Ma come amava dire Giulio Andreotti: ” a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si prende”, per cui sopettiamo che  rallentare la nostra attività di insegnamento e formazione di dentisti, abbia motivazioni narcisistiche e caratteriali di qualche esponente universitario dal profilo modesto. Certo è che senza di noi, possono fare solo le nozze con  i fichi secchi. Ma non ci facciamo intimidire, siamo sempre là, anche in questo momento, e abbiamo programmato 4 missioni da ora a gennaio , per contribuire a formare questi ragazzi che temono gli insegnanti locali, ma attendono con interesse e trepidazione le nostre lezioni.
Ormai il cammino è segnato, siamo di esempio a tanti colleghi che si propongono per fare una esperienza con noi. Desideriamo solo mettere a disposizione di chi ne è sprovvisto, la nostra esperienza di decenni di lavoro in Italia e quando scopriremo che nei paesi in cui lavoriamo, anche l’ultimo uomo potrà accedere facilmente alle cure dentistiche, allora potremo trascorrere le ferie nel nostro bellissimo paese. 

Maurizio Pianella responsabile SMOM per Repubblica Centrafricana

Intervista e Report MAURIZIO PIANELLA

Covid e odontoiatria

Un Giorno Senza Sorriso è Un Giorno Perso!

SANITÀ

La sanità italiana è sempre stata di buon livello, con una distribuzione qualitativa a macchia di leopardo, ma con centri di eccellenza notevoli, capaci di accogliere anche pazienti di altre regioni; ma sopratutto di accogliere tutti senza fare distinzioni di censo, religione, colore politico e di pelle. 
Ma noi italiani, che siamo maestri  nel trovare pecche anche tra le nostre virtù, e sappiamo esaltare le capacità straniere e subirne anche la derisione sentendoci in difetto, dobbiamo ammettere, nostro malgrado, che la gestione Covid, ci sta dando ragione, e impone gli stranieri a guardarci con ammirazione e (sicuramente) invidia. Certo, non è stata indolore la fase di contenimento, anche per l’atavica indisciplina degli italiani, ma siamo riusciti ad invertire la tendenza alla diffusione del contagio e ora si contano pochi casi e limitati a qualche focolaio. Abbiamo capito quali riflessi può avere sul nostro organismo, stare in casa, non frequentare nessuno, avere bambini e anziani in casa per 24 ore, uscire con mascherine e rimanere distanziati. Gli psicologi hanno dovuto affrontare un picco di richieste imprevedibile, riguardante sopratutto quelle persone con assetto psicologico fragile e incapaci ad affrontare la realtà comune con buone dosi di stabilità. Probabilmente, l’effetto sulla psiche, avrà un riflesso lungo e proiettato nel tempo, ma la maggior parte delle persone se l’è cavata con un certo disagio e fastidio dal quale ne verrà fuori riprendendo lentamente i ritmi consueti.
Ma che cosa abbiamo fatto rispetto ad altri popoli per trovarci momentaneamente in una posizione di privilegio?

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La follia della normalità

Che cosa può significare uccidere i propri figli per sottrarli alla moglie? Che cosa stiamo diventando noi uomini? Cosa c’è alla base di questa violenza che stiamo esercitando sulle donne, se non un complesso di inferiorità mai risolto, che ci porta a rifiutare una parità di genere.

Abbiamo mantenuto il polso della situazione per millenni, relegando le donne ad un ruolo secondario, grazie alla nostra forza fisica, non certo all’intelletto. Le abbiamo  rese funzionali ai nostri desideri e alle nostre necessità, ben sapendo che se avessimo minimamente mollato la presa, loro avrebbero preso il sopravvento, perché decisamente più scaltre. Ma adesso abbiamo esagerato. Incapaci di accettarle al nostro livello, ci siamo arresi e le annulliamo con violenze psichiche, fisiche, fino ad ucciderle.

Non sono esperto di psicologia, né di sociologia, ma mi pare chiaro che questa società vada ricostruita partendo dai suoi valori fondamentali. Gli anni ’60, per citarne solo di recenti, hanno offerto all’umanità, una opportunità straordinaria, portando alla ribalta personaggi come J.F. Kennedy, Martin L. King e tanti sociologi, (discutibili per altri versi), che hanno innescato una nuova mentalità, contribuendo ad abbattere le barriere di colore, censo, religione, che fino ad allora avevano imbrigliato la società. Questi movimenti oceanici hanno avuto un effetto domino, su tanti altri comportamenti di prevaricazione dell’uomo sulla donna, aprendo gli occhi verso una mentalità “open space”; ma non tutti avevano la maturità per coglierne i limiti, interpretando le nuove acquisizioni sociali e comportamentali, a senso unico; pareva che tutto fosse dovuto e possibile, come il voto 27 politico all’Università e il lavoro per tutti, reclamato come un diritto inalienabile e non come un corretto rapporto tra datore di lavoro e dipendente. Si è costituita una generazione alla quale non  è stato trasmesso il senso di responsabilità e il valore del dovere che dovrebbero guidare una comunità sana, ma un atteggiamento di pretesa che la società civile gli scodellasse la minestra nel piatto. Continua a leggere

La gentilezza

Odontoiatra_Bologna

E’ da diverso tempo che non se ne vede traccia. Ci siamo abituati a vedere contatti rudi o al massimo freddi e distaccati, adottati da persone che hanno ancora un lieve ricordo dell’educazione. Perché questa rabbia che cova nei nostri cuori, che a malapena riusciamo a tamponare?. E’ così ovunque? Non direi. Mentre il formalismo è sempre stato appannaggio dei popoli anglosassoni (di qualsiasi latitudine), i popoli latini hanno sempre mostrato apertura, accoglienza, benevolenza e tolleranza. Ora in Italia non è più così. La vita è governata da ansia, fretta, ricerca del risultato ottimale, subito. Sono saltate tutte le regole della convivenza civile. L’arrivismo, l’egoismo, le scalate per il potere, hanno inaridito i rapporti tra le persone; c’è chi sgomita per avere maggiore visibilità, chi non riesce a salire nella scala gerarchica perché e troppo impegnato ad ostacolare gli altri. Calpestare chi ha un momento di difficoltà è la regola. La gentilezza è una categoria dell’anima, che si può sviluppare e trasmettere; migliora i rapporti interpersonali, ci aiuta a capire le difficoltà degli altri e a tenerle in considerazione, attiva canali cerebrali che producono Endorfine (gli ormoni del benessere). Continua a leggere

Assistente alla Poltrona

Quando parlo di lavoro con i miei colleghi coetanei, trovo ancora una grande passione e una grande carica nell’ affrontare giornalmente la professione. Il nostro non è un mestiere facile, spesso le tensioni sono forti e le preoccupazioni possono rovinarti il riposo notturno, ma quando si parla di assistenti, a tutti brillano gli occhi. Anche se ci hai litigato la sera prima. Perchè le assistenti sono quelle persone attorno alle quali gravita il tuo lavoro. Loro sanno come spianarti la strada per farti lavorare al meglio e trasformare una giornata complicatissima, in una routinaria sequenza di appuntamenti. (ma anche il contrario quando, dolosamente, applicano solo l’ordinaria amministrazione).
Ho lavorato in studi con 15 assistenti e in studi con una singola, cambiano solamente le proporzioni del lavoro, la professionalità, quando è presente, è un valore imprescindibile. Conosco colleghi che lavorano da soli, di cui addirittura un chirurgo. Io non sò come possano affrontare certe situazioni complicate dove si lavora a quattro mani, ma evidentemente sono dei maghi.
Ma ritorniamo a situazioni da esseri umani; io mi riferisco alle assistenti con esperienza, perchè quelle di ultima generazione non vengono formate per assistere il medico in poltrona, ma per svolgere compiti di disinfezione degli ambienti e sterilizzazione dello strumentario, o come receptionist, e secondo me è una grave carenza.

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