Perché odontoiatria low cost?
In tanti mi chiedono perché tuto questo fiorire di cliniche dentali a basso costo e con pubblicità accattivanti che promettono prestazioni di alto livello strumentale, quasi gratis. La risposta nasce dalle pieghe di una legge del 2009 voluta dall’onorevole Bersani, il quale pensando di estendere l’assistenza odontoiatrica anche a quel 54% di italiani che non si reca dal dentista, ne eliminò i tariffari minimi e rese possibile la pubblicità. Il risultato fu che si trasformò la Salute con la S maiuscola, in un bene commerciale, stimolando il costituirsi di società senza scrupoli, che fiutando aria di business, si tuffarono a corpo morto sul mercato del benessere offrendo tariffe improponibili, non solo per prestazioni d’eccellenza, ma anche per cure di livello accettabile. Perché società e non semplicemente dei dentisti o associazioni di dentisti? Perché le società non sono tenute a rispettare il codice deontologico dell’Ordine dei Medici e quindi sparano pubblicità fuorviante e ingannevole, confidando sul fatto che prima che intervenga l’Antitrust, passano almeno 6 mesi, tempo sufficiente per gabbare un alto numero di pazienti, i quali abbagliati da tariffe ( mai reali), restano invischiati in piani di trattamento, la cui qualità è sempre da verificare ( e pagano in anticipo). C’è una legge basilare dell’economia, secondo la quale se si decide di risparmiare per ottenere una prestazione, è bene mettere in conto che a qualcosa si deve rinunciare, questa è una clausola che nessuno ti dirà in anticipo, ma scoprirai da solo, quando, superata l’euforia del pagamento più basso, ti accorgerai che non è tutto come ti è stato detto ( o non detto), ma qualcosa che non ti convince resta sempre. Ricordarsi che nessuno apre uno studio per regalare prestazioni a sconosciuti, ma sembra che a qualcuno questa considerazione sfugga. E’ vero che un alto prezzo non ti garantisce una prestazione di alto livello, ma pagando poco è certo che devi accontentarti, e quando si parla di salute, c’è poco da scherzare. Il meccanismo per attrarre clienti è tipico del commercio: alcuni prezzi civetta ( igiene a 20 €, impianti a 160€, cure a 60 € etc.). La motivazione addotta è che possono fare acquisti in grandi quantità spuntando sconti considerevoli. Ma la risposta è falsa perchè le aziende del settore propongono al massimo 20- 25 % di sconto, e la voce “materiale di consumo” incide al massimo per un 15- 20% del bilancio globale, quindi il loro risparmio ha proporzioni ridottissime. Ciò nonostante catturano l’attenzione dei pazienti che vengono invogliati a sottoporsi a visite orientate ad incassare il più possibile e dalle quali il paziente ne esce frastornato quel tanto che basta per accettare le proposte presentate dal rappresentante finanziario della società che ti accoglie immediatamente dopo la visita. Questo non è serio, si deve dare la possibilità al paziente di discuterne, di valutare altre possibilità, di riflettere; ma in campo commerciale si ricercano le risposte emotive in quei momenti in cui il paziente è più fragile. Meccanismi privi di etica, ma d’altra parte, alle società di capitali, l’etica non è una dote richiesta, loro devono solo fare business, altrimenti non aprirebbero e chiuderebbero sedi dall’oggi al domani lasciando in braghe di tela pazienti che hanno già pagato. In realtà la condizione fondamentale che ha scatenato questo cambiamento irreversibile nell’offerta odontoiatrica è stata la percezione che gli onorari dei dentisti fossero molto elevati e in taluni casi, inspiegabili. Se è vero che per tanti anni molti professionisti hanno abusato della loro condizione di essere in pochi a fronteggiare una alta mole di lavoro, il boomerang successivamente si è ritorto su tutto il settore, portando a scadimento una immagine che ora grazie all’innovazione tecnologica e alle mutate tecniche di comunicazione, potrebbe essere ancora prestigiosa. Dobbiamo difenderci da chi ci snobba per andare in Croazia, ma soprattutto da quei colleghi italiani che visitano pazienti per società croate, per poi inviarli sull’altra sponda dell’adriatico. La crisi della società e della professione, si nota soprattutto nella mancanza di deontologia e di etica; ma dopo aver visto filmati di italiani entusiasti al primo viaggio in Croazia, ma molto meno al secondo e al terzo viaggio, perché non vi sono garanzie serie né tutele legali, quindi ogni complicanza si paga ( anche il viaggio), mi sento di dire che noi dentisti italiani non siamo “cari” come spesso si sente dire, ma “costosi”, in quanto per fornire un trattamento adeguato e privo di rischi, vi sono costi incomprimibili e una burocrazia ( per certi versi giusta, a tutto favore del paziente), che nei paesi dell’est europeo, non devono affrontare. Noi possiamo fornire un trattamento di alto livello ( l’Italia è un paese leader per la qualità odontoiatrica, con le dovute eccezioni), a tariffe adeguate al regolare pagamento degli stipendi del personale ausiliario e alla gestione di uno studio con tecnologia d’avanguardia. Il consiglio che mi sento di dare è questo: scegliete come professionista una persona perbene; molto probabilmente sarà un dentista serio, capace, aggiornato e in grado di prendersi cura di voi secondo scienza e coscienza. Saprà anteporre la vostra salute al suo portafogli.