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Paola Fasano RECENSISCE Il Dott. Pianella

 

I denti. Che mal di testa!

 

Molti anni fa, ho seguito un seminario di yoga, così conosco un signore, tipo silenzioso, leggeva molto. Mi dice che fa il dentista. Io non amo i dentisti, certamente a causa di qualche esperienza negativa.

Mi chiamo Maurizio Pianella, dice, faccio il dentista e il mio lavoro mi piace molto. Non puoi immaginare la soddisfazione di aiutare i pazienti a guarire, a masticare meglio, ad avere un bel sorriso.

Tempo dopo, mi sveglio una mattina con un gran mal di denti. Mi dico che è il caso di provare il dentista yogico. Mi riceve con amabilità. Mi fa sedere sulla poltrona, si muove con calma. Osservo gli attrezzi, respiro l’odore di disinfettante. Ci siamo, penso, adesso comincia la tortura.

Vediamo, dice, mentre mi infila uno specchietto in bocca. Mi raccomando, se faccio male, grida adagio! Quella battuta non l’ho mai dimenticata.

Il dottor Pianella è un ottimo dentista. Come lo so?

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SANITÀ

La sanità italiana è sempre stata di buon livello, con una distribuzione qualitativa a macchia di leopardo, ma con centri di eccellenza notevoli, capaci di accogliere anche pazienti di altre regioni; ma sopratutto di accogliere tutti senza fare distinzioni di censo, religione, colore politico e di pelle. 
Ma noi italiani, che siamo maestri  nel trovare pecche anche tra le nostre virtù, e sappiamo esaltare le capacità straniere e subirne anche la derisione sentendoci in difetto, dobbiamo ammettere, nostro malgrado, che la gestione Covid, ci sta dando ragione, e impone gli stranieri a guardarci con ammirazione e (sicuramente) invidia. Certo, non è stata indolore la fase di contenimento, anche per l’atavica indisciplina degli italiani, ma siamo riusciti ad invertire la tendenza alla diffusione del contagio e ora si contano pochi casi e limitati a qualche focolaio. Abbiamo capito quali riflessi può avere sul nostro organismo, stare in casa, non frequentare nessuno, avere bambini e anziani in casa per 24 ore, uscire con mascherine e rimanere distanziati. Gli psicologi hanno dovuto affrontare un picco di richieste imprevedibile, riguardante sopratutto quelle persone con assetto psicologico fragile e incapaci ad affrontare la realtà comune con buone dosi di stabilità. Probabilmente, l’effetto sulla psiche, avrà un riflesso lungo e proiettato nel tempo, ma la maggior parte delle persone se l’è cavata con un certo disagio e fastidio dal quale ne verrà fuori riprendendo lentamente i ritmi consueti.
Ma che cosa abbiamo fatto rispetto ad altri popoli per trovarci momentaneamente in una posizione di privilegio?

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