Mungiù | Bangiù 2024 | Amici del Centrafrica


Qui il tempo si è fermato.

Agosto 2024

Ogni volta che si fa ritorno da una missione, si è pervasi da sentimenti contrastanti: il piacere di ritrovare gli affetti familiari e ll dispiacere di lasciare qualcuno o qualcosa. Qualcuno, perché inevitabilmente sul lavoro interagisci con altre persone gomito a gomito ogni giorno, che impari a stimare e ti riempiono la giornata. Qualcosa, perché tu sei parte di un progetto ambizioso, devi incasellare diverse tessere del puzzle, e qui, in Repubblica Centrafricana è più complesso che altrove. Oggi giorno affronti criticità nuove, difficoltà tecniche, situazioni difficili da interpretare. Ma qui siamo in Africa, e se siamo noi ( e tanti altri) a dare una mano per risolvere i loro guai atavici, il motivo deve esserci. Ad ogni missione, e non sto più a contarle, trovi i vecchi problemi che si accumulano ai nuovi e che la tecnologia ha solo in parte contribuito ad attenuare. La globalizzazione, mostra loro un mondo che non è ancora alla loro portata, ma tendono ad imitare per non rimanere indietro. Si nota che vogliono emergere ma ancora, la fatica per affrancarsi dalla povertà è tanta. Indubbiamente la guerriglia interna fomentata da chi brandisce il potere ha lasciato segnali di paure e di insicurezze, c’è chi combatte per l’oro e i diamanti di cui è ricchissimo il sottosuolo, e chi fatica ( molto) a fare 2 pasti giornalieri. I bambini, sfornati a ripetizione sono una gioia immensa, ma anche una preoccupazione a causa di malattie ricorrenti e ogni giorno, nel dispensario “Mama Carla” dell’associazione ” Amici del Centrafrica” stupendamente condotto da due ” rocce”, Federica e Jeff, vedo tantissime mamme in fila dalle 7 del mattino, per sottoporre il piccolissimo alla ” consultation” del pediatra, del cardiologo, del laboratorio analisi. Uno spaccato di umanità e una proiezione del futuro che tocca il cuore. E viene da dire: forza bimbi, il futuro siete voi, ma adesso tenete duro. Passo in mezzo alle mamme, per recarmi nei miei ambulatori, saluto tutte, e loro mi rispondono con un sorriso che in parte è saluto, in parte è speranza ” fai qualcosa per il mio bimbo”. Il dispensario è un centro di eccellenza e di formazione del personale , in una città, Bangui, che stenta a decollare per i noti mali che affligono l’Africa. Ma in città i ragazzi ci provano ad assomigliare agli occidentali, cappellino con visiera, maglietta del calciatore preferito, snikers, con motorini che utilizzano come taxi, caricando una o due persone. Adulti vestiti adeguatamente alle loro mansioni, e non mancano manager in giacca e cravatta. L’altezza media è molto elevata, tante donne sopra il metro e ottanta, e vederle uscire dalla cattedrale, la domenica mattina, dopo la messa, è uno spettacolo unico : molto curate nell’abbigliamento e nella scelta dei colori, elegantissime per stile e gestualità.Tu, in mezzo a loro sei “Mungiù” che è il loro appellativo per definire l’uomo bianco. Ti guardano, ti sorridono, sanno perché sei lì. E a me basta quel riconoscimento per capire che c’è speranza. Dott.Maurizio Pianella responsabile per la SMOM in Centrafrica.
Dott. Maurizio Pianella responsabile SMOM per lo sviluppo della salute orale in Repubblica Centrafricana

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